domenica 31 dicembre 2006

Sono solo dei fumetti!






Le tre tavole che vedete sono tratte dal numero 1 della serie Youngblood (storia, disegni e chine di Rob Liefeld, testi di Hank Kanalz, aprile 1992).
Antagonista dell’episodio in questione è Hassan Kussein, personaggio che richiama evidentemente… eh, non lo so chi richiama, io i giochi di parole troppo raffinati e finemente allusivi non li capisco. Uno dei membri della squadra di supereroi titolare di testata (data il fine lavoro di cesello sulle psicologie dei personaggi e la differenziazione caratteriale tra i diversi elementi, lo chiameremo “uno a caso”), dopo qualche pagina di voli-botte-spari arriva di fronte a Kussein e gli fa letteralmente esplodere la testa.
All’epoca avevo trovato la soluzione narrativamente grezza, ma soprattutto moralmente deprecabile: si estirpava un problema con la forza bruta, ergendosi a giudice-giuria-esecutore in barba a qualsiasi legge. Insomma, i supereroi con superproblemi, che per vent’anni avevano nobilitato la categoria, erano diventati d’improvviso dei bolsi intellettuali senza spina dorsale e senza un minimo del decisionismo necessario per dirimere le situazioni più difficili. I nuovi eroi risolvevano così i superproblemi internazionali: facendo esplodere le teste. Poi, però, finita la lettura, per una volta ero contento anch’io di fare una cosa che di solito nelle critiche cinematografiche mi fa imbestialire: usare l’aggettivo “fumettistico” per definire qualcosa di irreale, esagerato, lontano dalla realtà e dalla plausibilità.
“E’ solo un fumetto”, si poteva dire allora chiudendo l’albo.



16 commenti:

Frank ha detto...

Si, solo un fumetto, ma soprattutto
solo un fumetto americano.

Davide Barzi ha detto...

Il problema è che - dal secolo scorso - "americano" vuol dire troppo spesso "mondiale".

Anonimo ha detto...

Dannazione...
Queste cose sono inquietanti.
E... sì, questo è uno dei casi in cui puoi dire con quel tono là... "fumettistico".
Sono solo i fumetti... che entrano nei cervelli - che magari potrebbero essere sani! - dei ragazzi americani che poi...

Non so che pagherei per sapere se questi dannati intrugli vengono veramente decisi da una testa precisa, o comunque da un gruppo preciso... Ho ingenuemente bisogno di scaricare la colpa su un nome e un cognome, tipo...
...Come cazzo funzionano queste cose???
Facciamo che io divento sceneggiatrice di qualche grande casa editricie di fumetti americana. Cosa mi succede? Mi chiamano i servizi segreti e mi impongono questi giochini di merda? Va così? Oppure sono io che essendo americana [mio dio che frase razzista] m'invento felicemente il suddetto giochino, così come magari una sceneggiatrice italiana può fare della satira (non nascosta, però! Sottile ma non "subliminale", cazzo!).


[Davide come vedi non ho resistito].

Frank ha detto...

Il fumetto è un mezzo di espressione
e come tale è il prodotto della cultura che lo genera. Penso che oggi negli Stati Uniti si possa pensare a un soggetto del genere come normale e anzi apprezzato e condiviso senza bisogno che un grande fratello imponga le proprie scelte dall'alto.
Fuori da certi confini culturali e di stato, come vedi, l'apprezzamento è molto meno scontato.

Anonimo ha detto...

"All’epoca avevo trovato la soluzione narrativamente grezza, ma soprattutto moralmente deprecabile"

Barzi, razzo di Gundam: che pretendi da Rob Liefeld? "Elektra Assassins"?

E comunque non prendiamoci in giro: al di là dell'apprezzamento o meno per questo episodio in particolare (io francamente non vedo il problema: forse che ci infastidiva Clint Eastwood che ammazza il cattivo alla fine dei film di Sergio Leone invece di assicurarlo alla giustizia?), appigli così precisi con la realtà attuale il fumetto italiano se li sogna da almeno vent'anni.
Potranno magari sembrarci fascisti, ma in questa cosa gli statunitensi sono anni luce avanti a noi.

Anonimo ha detto...

No, no, da uno che ha cominciato la carriera facendo la pubblcità dei Levi's non pretendevo niente altro, ma mi infastidiva comunque quella pretesa di andare avanti testardamente senza storie e senza personaggi. Poi, però, il tempo ha reso giustizia al bistrattato mestiere di sceneggiatore, visto che la Image è stata rilanciata proprio affidandosi a grandi nomi della scrittura (anche se, in verità, è stato un rilancio relativo) e gli ex "bad guys" sono tutti tornati a disegnare accanto a qualcuno che sapesse mettere assieme delle parole.

Anonimo ha detto...

E Clint Eastwood non mi infastidiva, ma guarda che non mi infastidisce nemmeno la furia omicida dell'ultimo punitore, ma là c'era un signor regista, qua un divertente sceneggiatore, magari sopra le righe ma terribilmente efficace. Se la "soluzione-Liefeld" la metti assieme alle "anatomie-Liefeld", alle "tavole confusamente ipercinetiche-Liefeld", ai "burattini-sghembi-ma-tanto-colorati-Liefeld", il tutto fornisce un quadro vomitevole.

Anonimo ha detto...

E comunque anch'io voglio precisare: ce l'ho con quel tipo di fumetto che per me è la parte brutta e furba del fumetto statunitense, ma non mi sognerei mai di dire che quello rappresenta tutto il fumetto USA, che leggo e non di rado apprezzo. E concordo: operazioni come "Civil war", per esempio, difficilmente potrebbero vedere la luce da noi.

Frank ha detto...

E bravo Barzi,
mi hai rubato le parole di bocca.

Anonimo ha detto...

"Se la "soluzione-Liefeld" la metti assieme alle "anatomie-Liefeld", alle "tavole confusamente ipercinetiche-Liefeld", ai "burattini-sghembi-ma-tanto-colorati-Liefeld", il tutto fornisce un quadro vomitevole."

Barzi-uno-e-trino, porta baggiana, che pretendi da Rob Liefeld? "Elektra Assassins"?

Il mio riferimento a Clint non era tanto un paragone tra Sergio Leone e Robbberto Liefeld, quanto al fatto che certi comportamenti e certi riferimenti ci sono sempre stati ma solo in tempi recenti hanno iniziato ad essere criticati, a "dare fastidio". Il problema è che danno fastidio solo se arrivano dagli Stati Uniti, perché tanto per fare un esempio le carneficine del James Bond post Roger Moore non le ha mai criticate nessuno...

Poi, comunque, fino a quando metà della produzione fumettistica italiana la sceneggia il tuo amico Tito Faraci e l'altra metà suo fratello Faraci Tito, non è che possiamo aspettarci poi molto... tranne Rat-Man.

Davide Barzi! ha detto...

Mah, allora... non per fare il difensore d'ufficio di Tito, che non ne ha certo bisogno, ma se è vero che ha avuto lunghi periodi di sovraesposizione, è vero anche che in questo momento la sua firma non è poi così presente... cosa è uscito di recente? Potrei sbagliarmi, ma direi la storia di Cap & Devil e il volume di Topolino per Mondadori, il resto delle cose a cui sta lavorando sono - appunto - ancora in lavorazione. E poi non è una firma estesa a buona parte della produzione a determinare un basso livello qualitativo, altrimenti vorrebbe dire che l'onnipresenza di B.M.Bendis negli States è un danno, e non mi pare proprio... credo sia anche (non solo) un problema di possibilità e di spazi per esprimersi. Là Bendis puà scrivere cinque testate al mese e ne rimangono centocinquanta per gli altri bravi e per quelli meno bravi, qui le testate su cui testarsi sono decisamente meno. Un esempio con il fumetto umoristico e per ricordare un autore che ci ha appena lasciato: nella situazione editoriale odierna un Tiberio Colantuoni potrebbe creare Bongo e farlo conoscere a decine di migliaia di persone? Temo di no...

Anonimo ha detto...

non per fare il difensore d'ufficio di Tito, che non ne ha certo bisogno, ma se è vero che ha avuto lunghi periodi di sovraesposizione, è vero anche che in questo momento la sua firma non è poi così presente... cosa è uscito di recente?
Mah... un'ottantina di numeri di Diabolik, tanto per dire...?

Ma non intendevo dire che Faraci satura da solo il mercato (anche se quasi ce l'ha fatta, ma la situazione del nostro mercato è ormai storia vecchia), quanto il fatto che più scrivi e peggio scrivi. E questo vale per chiunque (e non solo nel fumetto, come tu ben sai), perché hai meno tempo per pensare una singola storia e rivederla, quindi il risultato è necessariamente di qualità inferiore. Vero, Bendis cura cinque testate alla volta, ma messe insieme fanno meno pagine di un singolo albo Bonelli...

La mia personalissima opinione è che nell'ultimo anno (almeno) Faraci abbia scritto per lo più delle gran porcate... avesse il tempo di rileggere quello che scrive, se ne renderebbe senz'altro conto, perché bravo è bravo, quando riesce a gestirsi il proprio tempo.

Anonimo ha detto...

Parlo da totale ignorante, ma a livello iper-generale, in effetti, la presenza di "big" riconosciuti soffoca sempre un po' il resto. Ma non sempre c'è una colpa... E difficilmente la attribuirei al "big": se è realmente bravo, e magari prolifico, non dovrebbe certo lavorare di meno per fare la carità agli altri. Al limite, analizzando le diverse situazioni, può essere che siano invece le case editrici/discografiche/etc etc a dover badare di più al resto, ma questa è un'altra storia.
Per il discorso della qualità/quantità non mi esprimo, varia da persona a persona e secondo i diversi modi di lavorare. E io non conosco abbastanza l'autore in questione.
:) (la faccina la metto perchè non sono mai troppo seria!)

Anonimo ha detto...

e che dire di quella dell'uomo ragno sulle torri gemelle?...piu' o meno siamo li'...

e che c...zo..si inizia a parlare di temi importanti e la si butta ancora sui fumetti?

Parliamo del povero Saddam...staccandosi emotivamente dalla situazione...ma la storia non ci insegna che se si fa fuori un dittatore cmq. ci ritroviamo in politica i nipoti che portano avanti la stessa (ma piu' velata) ideologia?

Basta spiegare agli iracheni che ha noi e' gia' successo 60 anni fa e nonostante il ns. dittatore sia stato appeso a testa in giu' ci ritroviamo il parlamento calpestato da tanti suoi adepti (dichiarati e non) e un mucchio di giovani che o non hanno imparato la storia o non hanno capito un ...zo di cosa fosse quel periodo!

Conclusione i dittatori non vanno uccisi ma segregati a vita (con eredi) in una cella a pane ed acqua e con 5000 telecamere che riprendono e proiettano la loro prigionia alternata a filmati di tutto il male che hanno fatto....

o piu' semplicemente programmare meglio i palinsesti Rai (mediaset non e' affidabile) e mandare in onda certi bei documentari di Minoli in prima serata e non alle 4 di notte!!!!

che dici Davide?

Aranciale

Anonimo ha detto...

ma la storia non ci insegna che se si fa fuori un dittatore cmq. ci ritroviamo in politica i nipoti che portano avanti la stessa (ma piu' velata) ideologia?

Ma infatti, qui han fatto fuori anche figli, nipoti e fratellastri...

Anonimo ha detto...

E' vero anche questo....
che devo fare allora...1...2...3 ma quanti ne abbiamo? faccio prima a minare il parlamento!
Orc...cosi' viene fuori una strage!!!!
Meglio il metodo che ho suggerito della prigione in stile Grande Fratello!

Aranciale

PS Per i servizi segreti che leggono i Blog e alla C.A. di Guzzanti: sto scherzando..sono padre di tre figli!!!!!!!