"Faccio il primo titolo. Roba nuova, mica riesumazione di un oscuro oggetto con un sacco di anni sul groppone. Sto leggendo il libro sulle sorelle Giussani scritto da Davide Barzi (con Tito Faraci, tra parentesi e font più piccolo: cosa significa?). Si chiama le regine del terrore e lo edita BD. Considero Barzi un divulgatore. Bene informato, diretto, chiaro. Se fossi capace di una distinzione netta, direi che è un giornalista e non un critico. Siccome sono soprattutto un lettore, uso quello che mi serve. E qualche volta (mica sempre) quello che scrive Barzi mi serve. Mi sembra che questo libro sia utile: fornisce un quadro storico interessante, si lascia leggere, non si perde in rivoli e recupera sempre il punto. Mi sembra anche che il libro avrebbe avuto, qua e là, bisogno di un po' di editing: trovo fastidiosi i troppi puntini di sospensione con punto esclamativo al seguito (cerco storie non suspance su una sola riga). Non mi piace neanche l'espediente di tenere tutto insieme intorno al racconto dell'attesa del responso del processo (per altro mi sembra che il racconto sia deboluccio e mi appare come la parte meno interessante dell'intero volume). Sono arrivato a due terzi del libro (ed è cosa che mi accade sempre più raramente), lo mostro agli amici (soprattutto le foto di Angela Giussani in bikini: sono un vecchio rattuso) e sono certo che finirà su una mensola in casa da cui poterlo pescare ogni volta che mi servirà (ed è cosa che mi accade ancora più raramente)."
Non ho nulla da aggiungere e mi piace riportare anche le parti critiche, che hanno una loro ragion d'essere (e se anche ritenessi che non l'avessero, non mi metterei certo al fare il criticato iroso che risponde punto per punto!).
Comunque, ringrazio per aver chiarito un punto fondamentale che cerco di far capire a tutti da anni: io non faccio e non voglio fare il critico.
2 commenti:
Lo so bene che l'uomo dietro al Blog è Paolo! (diffido di chi parla di sè in terza persona, ma in questo caso chiuderò un occhio) Siccome ho controllato qui e là e nel blog stesso non veniva citato il nome, pensavo fossero uno di quei segreti da non rivelare o un'identità virtuale da difendere... sai, in rete gira gente strana, ma rispetto pure loro.
No, non temere, negli anni ho conosciuto anche critici di valore che hanno un po' ammorbidito la mia posizione in merito.
Sgarbi, invece, col tempo è solo peggiorato.
Comunque, se non vinco nessun premio o non ci saranno trasposizioni in qualche altro medium, nella prima ristampa possiamo sempre inserire una fascetta con la dicitura "Il libro che fa bella mostra di sè sulla mensola di Paolo Interdonato"! ;-)
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