Questa immagine fotografa piuttosto bene la situazione attuale...Disegno tratto da una vignetta della storia “Zio Paperone e la collezione per distrazione”
(testo di Carlo Gentina, disegni di Lino Gorlero, pubblicata in Topolino n° 2661 del 28 novembre 2006)
5 commenti:
Prima! Ciao Davide, allora non sono la sola che odia le edicole-emporio. Bhè, non è chiaro se tu le detesti o meno, io posso dire di sì. Non ne posso più della pubblicità in tv sulle cose da collezionare, cose orribili per altro. Non sopporto poi i modellini venduti alla spicciolata, ma che senso hanno? Se voglio costruire un veliero prendo la scatola completa, se un giorno ci voglio lavorare 4 ore lo faccio, se un giorno ci voglio lavorare 4 minuti lo faccio, ma devo avere TUTTI i pezzi però. Mi viene da pensare che sia il termometro dell'italiano medio: incostante e incapace di impegnarsi in una cosa, nonostante sia un hobbie scelto di propria sponte.
Che tristess... Bacerelli.
Guarda che all'edicola si puo' comprare una fantastica riproduzione in miniatura di una macchina per cucire di inizio '900 e poi continuare la fantastica collezione di macchine per cucire in miniatura di tutti i decenni dell'ultimo secolo, per non pensare poi ai fantastici cavalli in miniatura, che cacano cacche in miniatura. Il tutto in chili e chili di cellophan (Il Vernacoliere Maggio 2004).
Vero
mioddio che bello...
quel tratto e quei colori e quello humor assurdo
la mia infanziaaa!
più ci penso più adoro tutti quei fumetti che leggevo
e come è strano ripensare alla strana idea che avevo di quei fumetti... per me era come se "fossero" e basta ed era inconcepibile pensare che avessero un autore! poi iniziai a riconoscere i tratti e, ancora alle elementari, ad associarli a un po' di nomi! ma tutt'ora, leggere di quegli autori esattamente come mi può succedere con altri mi fa troppa impressione... vederli slegati magari da paperopoli è impossibile... non è vero...
AAAHHH!
scusate mi sono lasciata andare!
e comunque, sì, abbiamo delle edicole senza senso.
...glbbbdd...
qualcuno ha la formula di peter pan per favore? :(
Quarto! (ma primo nel campionato italiano...)
Vi dirò, io non sono contrario per principio alle edicole-emporio. L'idea che posso andarci e riempire la borsa, che ci posso trovare anche il mio film preferito, che senza questo nuovo e potente canale distributivo nessuno si sarebbe arrischiato a stampare o ristampare, non mi dispiace. Il problema è che si è completamente perso il senso della misura. Quando Veltroni, da direttore de L'Unità, annunciò la primissima collana di VHS allegate a un quotidiano, ne fui ben felice. Era l'unica.
Da lì in poi, il delirio.
I modellini collezionabili, temo, esistevano molto prima della riconversione delle rivendite di giornali in ipermercati. Basta non comprarli!
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