martedì 8 aprile 2008

Coccoina

Tra le cose che più hanno emozionato noi over-thirty-but-also-under-forty nell'ambito dell'ultima edizione di Cartoomics, dopo il ronfo di peluche (ovvio), c'è stata la Coccoina, esposta in una teca (sacra) all'interno della mostra "Celomanca, 100 anni di figurine", con la cara Valentina ("il tempo non fa il suo dovere / e a volte peggiora le cose") a vigilare.
Epperò nel suo bel barattolino.
La coccoina, non Valentina.
Ora la fanno anche stick.
Sempre la prima, non la seconda.
Ve la mostro per dovere d'informazione, ma temo sia un po' come il sesso virtuale: non potrà mai essere la stessa cosa.
Insomma, vuoi mettere la palettina, impiastricciarsi le mani, sentirne l'odore, avere la forte tentazione di usare la lingua...
Sto parlando della Coccoina.
Ma, palettina a parte, va bene anche per l'altro argomento preso in esame. Da Wikipedia: «La Cocoina©* è una colla bianca in pasta per ufficio e utilizzo fotografico, inventata nel 1927 dall'azienda "Balma, Capoduri & C." di Voghera.** E' tuttora commercializzata nella versione storica: un barattolino di alluminio nel cui centro c'è l'alloggiamento per il pennellino con cui stendere la colla. Sono disponibili anche nuove formulazioni, come la Cocoina 84 (dall'anno di introduzione) liquida e dal 2006 la versione stick».

* wikipedia, okkio alle doppie!
** quindi, granpavesi pure loro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si chiama coccoina non cocoina.

Davide Barzi! ha detto...

In effetti basta leggere dove, dopo aver copiato e incollato da wikipedia, io stesso indico: "* wikipedia, okkio alle doppie!"