giovedì 22 ottobre 2009

Horror elvetico

La crisi del cinema horror italiano è dovuta a molti fattori, tra i quali la mancanza di location affascinanti come un tempo. La magica Torino, la bassa padana, la Roma misteriosa: tutti luoghi ampiamente sfruttati. Certo, c'è l'estero, ma anche Praga e l'est europeo cominciano a essere visti e rivisti. Londra e Parigi costano troppo.
E allora, un consiglio gratis per chi cerca nuove vie per spaventare gli spettatori: il Canton Ticino.
A Lugano la tipica cortesia ticinese non ha nulla da invidiare alla più turpe delle Frau Blücher.
Le strade la sera sono inquietanti e deserte.
E per "sera" intendo da mezzogiorno in avanti.
Trovare un posto per pranzare può portare a scenari come quelli di "28 giorni dopo".
E, per chi si ricorda della "casa del bambino urlante", parliamo di questo...Foto realizzata dal cliente terrorizzato di un albergo ticinese.


2 commenti:

Daniele Caluri ha detto...

Madonna, a riguardarla ho rifatto uno scossone!
Possibile che questa stronza turbi i miei sogni di bimbo come "Profondo rosso" quand'ero piccino?

Davide Barzi! ha detto...

Io, pavidamente, prendo le distanze dall'epiteto da te incautamente espresso e chiedo scusa al demone contenuto in quel quadro.
Signor demone, io quel livornese lì non l'ho nemmeno mai incontrato.