Il 31 marzo 1941, in via Giannone 20 a Modena, nacque Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini. Trentadue anni dopo, a Bruxelles e col nome già famoso di Bonvi, alla Fiera del Libro gli viene assegnato il Prix Saint-Michel quale migliore disegnatore europeo. Dalla provincia d’Emilia alla fama internazionale.
Modena, la “piccola città”, come poi l’ebbe a cantare l’amico di sempre Francesco Guccini, fa da sfondo agli anni che per Bonvi furono quelli spensierati e già potentemente creativi della giovinezza, assetato d’America, di fumetti e letteratura di fantascienza, di feste, scherzi e divertimento sfrenato. Se pure la fantasia varcava ogni limite, è però in quel quotidiano dove “l’odore del dopoguerra” cedeva il passo ai profumi del “boom”, e fra quelle strade e quelle voci, sia dei luoghi che degli amici, in cui Bonvi era immerso. Un mix fatto di modelli internazionali e “input” nostrani tradotti in stimoli creativi, battute, segni e disegni, atteggiamenti e comportamenti che parlano di un epoca e di una identità giovanile che si andava costruendo.
Sono gli anni Sessanta, che a Modena significa Bar Grand’Italia, Equipe 84, Nomadi e tanti giovani e belle ragazze dai vestiti coloratissimi che vivevano come superstar, affacciati sul palcoscenico della Via Emilia. E, poco oltre, il West. Bonvi fra questi, con la sua carica irriverente, con la sua bellezza, con la sua impetuosa genialità. Dalla sua matita sono usciti personaggi leggendari: le Sturmtruppen, Cattivik, Nick Carter… si è fatto cinema, fumetto in tv, strisce su strisce in Italia e all’estero. Poi venne per lui, inaspettata, la morte. Tragica e stupidissima, nella notte del 9 dicembre 1995.
Così, a settant’anni dalla nascita del Bonvi, un gruppo di amici vecchi e nuovi, lavorano perché il suo ricordo rimanga nel tempo, grazie al progetto di intitolargli un parco di Modena, su idea dell’assessore alla Cultura Roberto Alperoli. Guccini, Guido De Maria, Clod e Bonfa, Claudio Varetto, Cristina Stefani, Stefano Bulgarelli, l’agenzia Chiaroscuro e, dulcis in fundo, Sofia Bonvicini, figlia dello stesso Bonvi, si sono riuniti in comitato per dedicarsi con passione a un progetto che è un giusto omaggio della città ad uno dei suoi più grandi artisti.
STEFANO BULGARELLI
PER GLI AMICI DI BONVI
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