martedì 26 giugno 2012

Come sono nati i volumi che raccolgono i 346 racconti di Giovannino


Un viaggio sentimentale in quella fetta di terra tra il monte e il fiume
 
Coniugare tradizione e modernità, narrazione e fumetto: così è nato «Don Camillo a fumetti». L'idea di mettere in strisce le storie del Mondo Piccolo è venuta all'editore di Renoir Comics, Giovanni Ferrario. Il primo volume è andato esaurito in pochi mesi ed è attualmente in ristampa e la stessa sorte toccherà al terzo. Attualmente è in preparazione il volume quinto. «Abbiamo voluto riproporre cronologicamente i 346 racconti di Giovannino Guareschi in una serie di volumi - spiega Davide Barzi, autore e sceneggiatore -. Ogni volume contiene nove storie di Don Camillo più due che non hanno come protagonisti il parroco e Peppone ma che appartengono ai racconti del Mondo Piccolo». In realtà la cronologia è stata leggermente - e volutamente - alterata. Il primo racconto è infatti il n. 315 e presenta Don Camillo e Peppone ragazzini, in una sorta di «anno zero» dei personaggi. Segue il racconto numero 2, dove Peppone è un giovane alle prese con la fine della Seconda Guerra Mondiale; dopodichè la cronologia riprende regolarmente. Quello che Barzi chiama il «viaggio sentimentale» alla scoperta di Don Camillo è iniziato due anni fa, con un sopralluogo nei luoghi originari del Mondo Piccolo: «Non siamo andati a Brescello, dove sono stati ambientati i film, ma a Sissa, a Fontanelle. Con i figli di Guareschi, Alberto e Carlotta, abbiamo ricostruito il borgo, abbiamo studiato l'ambiente, i personaggi, gli oggetti». Ogni sceneggiatura è stata vagliata e approvata da loro. «Da una parte abbiamo voluto rimanere fedeli al testo - continua Barzi -; dall'altra abbiamo sfruttato il linguaggio e le immagini del fumetto, che ci hanno permesso di rendere i dettagli che nei racconti potevano solo essere accennati».

A tradurre in fumetto le sceneggiature di Barzi ci hanno pensato gli illustratori Werner Maresta, Ennio Bufi, Elena Pianta e il disegnatore parmigiano Roberto Meli. «Conoscevo le storie di Don Camillo, ma questa esperienza, straordinaria, me le ha fatte riscoprire - dice Meli -. Ho avuto modo di conoscere un pezzo della mia terra, persone che vivono oggi nella Bassa, come il fornaio di Fontanelle, che ci hanno aiutato a ricostruire la storia e a cui ho voluto rendere omaggio dando i loro volti ai personaggi dei racconti». Anche così si sono fuse la tradizione del Mondo Piccolo e la modernità dei nostri giorni, la narrazione e il fumetto. «E' stata una scommessa -dice Barzi -: raggiungere il pubblico più giovane, che legge fumetti, ad avvicinar-si a Don Camillo, e convincere il pubblico meno giovane, che ama Guareschi, a leggerlo in modo diverso. Visto il successo, direi che la scommessa è stata vinta».

Laura Ugonotti, da “La Gazzetta di Parma” di domenica 24 giugno 2012

(disegno inedito di Werner  Maresta)

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