Sul letto, infatti, giace una busta.
La apri e scopri che il Re del Terrore è molto più presente di quanto pensassi:
Mi tranquillizzo: non ho niente di valore che rischi di essere rubata.
Non credo esista una storia in cui Diabolik trafuga un borsello per accaparrarsi un iPad, che è la cosa più costosa con cui viaggio.
Consolato dalla considerazione, mi avvicino alla cultura mantovana nel miglior modo possibile: un piatto di tortelli con la zucca. Ero così affamato che ho dimenticato di fotografarlo, però, placata la brama iniziale, sono riuscito almeno a immortalare il dolce, una torta Helvetia:
Fatto questo, fingiamo di lavorare.
Si svolge l'incontro pubblico:
Alla fine dell'incontro, asta di beneficenza per i due mattoni realizzati da Giorgio Montorio.
Il mattone a tema "Eva Kant" va via a 70 euro, quello a tema "Diabolik" a 160.
A questo punto non rimane che cenare.
Ma sono le 18 e mancano due ore all'appuntamento con la storia.
In città è in corso il Festivaletteratura, l'occasione è ghiotta, da non mancare.
Vado in albergo a riposarmi per essere in piena forma alle 20.
Il ristorante è "La porta accanto", qui l'imprescindibile tripadvisor vi spiega meglio.
Il menù ci fa capire che Fabio Castagna è uno che non lascia nulla al caso, soprattutto quando, come in questo caso, trova gente che lo asseconda.
Questo il risotto diaboliko alla mantovana:
Sul luccio in salsa swiss, qualsiasi commenti vi venga in mente l'abbiamo già fatto noi, tranquilli. Per inciso, l'obiettivo era quello di farlo somigliante al coltello di Diabolik, la lama è la polenta, l'elsa il luccio.
Immancabile, nel finale, il disegno di Giorgio Montorio con le sfumature realizzate con il vino, in questo caso il lambrusco. Sciolgo ogni dubbio: il lambrusco l'abbiamo usato anche per funzioni più consuete.
Sotto ancora un po' di rassegna stampa e di foto (non temete, il sindaco Nicola Sodano è armato soltanto di chiave USB).
Se passate da Mantova, andate a vedere la mostre e a comprare i mattoni, avete tempo fino al 20.