sabato 2 dicembre 2006

MM

Non fatevi fuorviare dal primo titolo non geografico di questo blog: oggi non parliamo né di Martin Mystère né di Mickey Mouse. Ma nemmeno di fumetti in senso stretto, anche se la prima citazione fa riferimento proprio a un grande delle nuvole parlanti: “È una scena alla Jacovitti, si vedono solo uomini, in gruppo e in distanza, senza mai un primo piano. Alessandro Haber mi ossessionava con la richiesta di un primo piano, ogni volta dovevo metterlo a tacere, anche con la violenza.”
Così parlò, a proposito del suo ultimo film, Le rose del deserto, quel ragazzo di novantun anni chiamato Mario Monicelli.

È una meraviglia vedere un cervello così attivo a quell’età. Meraviglia e consolazione: la pensione è infatti certo un diritto, ma non un dovere, e nei mestieri creativi è difficile che si smetta per sopraggiunti limiti d’età, a meno che appunto gli acciacchi non obblighino a farlo. Per i libri di storia del fumetto che ho realizzato, ho avuto il piacere di fare lunghe chiacchierate con autori nati negli anni Venti e Trenta del secolo (millennio!) scorso, quasi tutti ancora in piena attività all’epoca delle chiacchierate, nonché tuttora.

Si consolino i giovani autori in ascolto, che – compiacenti vittime di un lavoro che prosciuga tempo ed energie – qualche volta si trovano a chiedersi quando mai si riposeranno. La risposta, e l’augurio, è “mai”, o almeno “il più tardi possibile”. Perché questi sono lavori che non ti mollano mai, come sa bene anche Giovanni Veronesi, anche se poi (nello speciale in onda venerdì 1 dicembre su RaiTre) pone a Monicelli la domanda retorica: “Quando non lavori, te che fai? Ti annoi?”.
Il saggio MM risponde: “Quando non lavoro? È come quella frase di Conrad, che disse all’amico: «Vai a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando!». L’uomo come te e come me è così. E un lavoro sempre, anche quando guardi assorto fuori dalla finestra le nuvole o uno a passeggio per la strada. Stai lavorando.“

Dopo questa perla di saggezza, vi saluto.

Vado a guardare fuori dalla finestra.

10 commenti:

Daniele Caluri ha detto...

Ho avuto l'enorme fortuna di conoscere Sua Maestà Monicelli l'anno scorso, a Firenze e di capitare a cena accanto a lui. Naturalmente sono stato in adorazione tutta la sera come una liceale di 14 anni davanti a Viggo Mortensen.
Vi posso assicurare che a parte il significato dell'Uomo Monicelli, la sua enegia, la lucidità, la forza delle argomentazioni, fanno pensare che la terza età sia un'invenzione dei geriatri.
Se qualcuno mi proponesse di arrivare a quasi 92 anni in quelle condizioni, non esiterei ad uccidere.
Non statemi vicino, ragazzi.

Davide Barzi ha detto...

Grazie della testimonianza. E' bello che ogni tanto non esista scarto tra i nostri miti per come li percepiamo da lontano e come sono nella realtà.

Niccolò Storai ha detto...

Ciao Davide,
mi chiamo Niccolò Storai e vorrei proporti un progetto legato alla musica?
Ne possiamo parlare?
Ti lascio la mia mail, nistorai@libero.it, se mi contatti, ti spiego tutto.
A presto e buona giornata.
Niccolò

Eta ha detto...

Davide picchiami, io Monicelli lo conosco proprio a spanne... è uno di quei tanti "libri" (passami il termine.....) che compongono le mie architetture da camera... Ma la perla del lavorosempre la accolgo così piacevolmente... Diventa, come sempre, una questione di punto di vista. Noi SIAMO [mestiere del caso], non facciamo i [mestiere del caso].
:)

Davide Barzi ha detto...

Eh sì, in effetti hai ragione, noi probabilmente siamo proprio quel che facciamo e facciamo quel che facciamo perché siamo quel che siamo, e ripetiamo gli stessi verbi perché non abbiamo sottomano il dizionario dei sinonimi e dei contrari. In ogni caso siamo talmente intrisi delle nostre passioni e interessi che di solito, a una grande tavolata, i "non addetti" tengono gradualmente a ghettizzarsi ai margini del tavolo mentre noi raccontiamo di cose imprescindibili che per loro sono assolutamente inutili. Ma in effetti non è detto che abbiamo ragione noi. In ogni caso torna a parlarmi quando hai visto almeno Amici miei, L'armata Brancaleone e Romanzo popolare (su tutti, ci ha collaborato Jannacci!)

Eta ha detto...

...Vero... Lo farò!
(Te però, dai, parlami ancora? Vuoi che diserti ancora??)

Davide Barzi ha detto...

Ma sì, dai, se rivolgo la parola anche a gente che non conosce a memoria "Parliamone" di Jannacci, vuol dire che in fondo in fondo sono una persona tollerante...

Eta ha detto...

ATTENZIONE! L'HA DETTO! L'HA DETTO!!
ADDIRITTURA L'HA SCRITTO!!!

Davide Barzi ha detto...

Sì, però anch'io - come Caparezza - "trovo molto interessante la mia parte intollerante".

Eta ha detto...

Non avevo dubbi.