Angela e Luciana Giussani
Un prodotto casalingo della Milano bene, anticipò il '68
LA CUCINA DELLE SORELLE DIABOLIK
di Giorgio Boatti
Se dietro a ogni grande uomo ci deve essere una grande donna, a tirare le fila di un personaggio leggendario come Diabolik di donne di valore ne occorrono almeno due. Come racconta Davide Barzi - autore, con Tito Paraci, della vivace rievocazione offerta ne Le Regine del Terrore - sono appunto le sorelle Angela e Luciana Giussani a portare alla luce, il 1 ° novembre 1962, il primo fascicolo della lunghissima serie di avventure dello spietato castigatore di ricchezze mal guadagnate, che darà origine a uno dei più duraturi successi editoriali del settore. Nata l'una nel 1922 l'altra nel 1928, tipiche rampolle di quella florida borghesia meneghina che già allora manda le figlie a imparare buone maniere, e a studiare, dalle Suore Marcelline di Piazza Tommaseo, Angela e Luciana Giussani approdano a questa impresa, è il caso di dirlo, dalla porta di servizio.
Angela, gran bella donna (come la sorella) e fisico da modella, ha cominciato a prestare la propria immagine per le campagne pubblicitarie organizzate dalla C.E.A. (Casa Editrice Astoria) di proprietà del vulcanico marito Gino Sansoni, mentre la sorella è impiegata presso la ditta Folletto. Dotata di una non comune capacità di lavoro e del talento di mettere la gente giusta attorno a ogni progetto che le arriva tra le mani, Angela inventa ben presto una propria creaturina aziendale. E' la Astorina, collocata nella cucina (ingresso dall' entrata di servizio) del grande appartamento di Piazza Cadorna che fa da sede all'Astoria, quartiere generale dell'infaticabile Sansoni che nel tentativo di acchiappare il grande affare editoriale ha messo in piedi una delle prime «riviste per adulti», a quel tempo più ingenue che maliziose. La scommessa non riesce ma Sansoni non se ne preoccupa più di tanto, dedica il suo tempo soprattutto ai Club rossoneri, per i quali vara anche il periodico Forza Milan.
IL PRIMO FU «BIG BEN»
L'Astorina di Angela Giussani ha i piedi per terra e produce giochi in busta che consentono di ricreare - con siIhouettes di ciclisti in plastica, cartine delle tappe e dadi per determinare i risultati - il «giro d'Italia» per sole cento lire. Costa invece un po' di più, cento-cinquanta lire, il «campionato di calcio». La trovata piace ai ragazzi che ai quei tempi fanno il tifo per Franco Balmamion, per Castone Nencini, per Jacques Anquetil. O si entusiasmano per i trionfi del Milan, quello che vede per la prima volta Nereo Rocco direttore tecnico dei rossoneri.
I giochi consentono alla coriacea Angela Giussani, che nel frattempo è raggiunta nella «cucina» della Astorina edizioni dalla sorella Luciana, di allacciare ottimi rapporti con una vasta rete di edicolanti. E' proprio l'attenta osservazione di quel che di nuovo giunge in edicola, e finisce tra le mani dei pendolari che partono e arrivano alla Stazione Nord di via Cadorna, a far comprendere alle Giussani che è tempo di fumetti. Il loro primo tentativo, nel 1962, è Big Ben, un periodico che contiene anche una storia di Maciste.
Poi, dopo molti dubbi sul nome da attribuire (qualcuno vorrebbe Diabolicus) al nuovo eroe dell'albo che va in edicola il 1 ° novembre di quell'anno, ecco arrivare Diabolik.
LA DENEUVE, EVA «BOCCIATA»
La K - all'inizio o alla fine del nome - pare essere d'obbligo, in quegli anni, per tutti i personaggi che imperversano sulle tavole dei fumetti di produzione italiana: Satanik e Sadik, Demoniak e Kriminal sono gli eroi di altre creazioni che fanno concorrenza al personaggio delle sorelle Giussani. Diabolik, per la verità, ha un inquietante precedente. Il 25 febbraio 1958 in via Fontanesi, a Torino, era stato ucciso a colpi di falcetto un giovane operaio Fiat: pochi giorni dopo ai giornali, e alla polizia, era giunta una lettera che rivendicava il fatto e preannunciava altre esecuzioni. Portava la firma Diabolich, senza la K: non venne mai individuato né chi l'aveva scritta né l'assassino.
Nonostante i ripetuti sequestri giudiziari e gli attacchi da parte della stampa per famiglie il Diabolik del fumetto delle Giussani conquista ben presto un vasto pubblico giovanile: è un successo che trasforma l'Astorina in una robusta azienda editoriale. Le due sorelle, circondate da una pattuglia di giovani collaboratori, negli anni della ribellione studentesca non rinunciano a fare dell' eroe, ormai affiancato dalla partner Eva Kant e braccato dall'Ispettore Ginko, un simbolo di trasgressione e di contestazione. Nel '68 le avventure di Diabolik sbarcano sul grande schermo. H film di Mario Bava, dove compaiono Michel Piccoli e Adolfo Celi, doveva avere come protagonista Alain Delon ma lo sostituisce John Phillip Law. Per la parte di Eva Kant, la fidanzata di Diabolik, si candida una giovane attrice francese, poi bocciata al provino perché non vuole scoprirsi, neppure quanto basta. Il suo nome era Catherine Deneuve.
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