Nei prossimi giorni vi posterò un po' alla volta le parti del programma che mi riguardano direttamente. Nel frattempo mi lascio andare all'ennesimo amarcord, stavolta non relativo all'infanzia ma a un anno fa, recuperando il box che avevo scritto all'epoca per Fumo di China per un'evento di cui vado piuttosto fiero e di cui festeggeremo a Rimini il primo compleanno.

Ecco come ricordavo "a caldo" Chicken & Friends:
"Nessuno li ha contati tutti. Hanno detto circa settecento persone, e non fatico a crederci. Il cortile della rocca malatestiana è pieno, le autorità, che avevano decine di posti già assegnati, si contendono le sedie aggiuntive che arrivano e spariscono in un baleno. I lettori di fumetti, abituati a condizioni ben più disagiate, si accontentano di rimanere seduti a terra, sulla morbida erbetta inglese della corte. Sono le 21.30 di sabato 22 luglio. Tutti rimirano quello schermo largo cinque metri e alto quattro, piazzato sopra un ampio palcoscenico. Pochi probabilmente sanno con esattezza cosa succederà lì sopra di lì a poco. La promozione realizzata dalla fondazione Fellini, per dovere di sintesi, nella sua programmazione lo presentava semplicemente come un concerto del Fellini Rimini Ensemble. “Fellini a fumetti – Chicken & friends” è anche quello, ma in egual misura è anche altro. I lettori di fumetti sono lì probabilmente attirati dal sublime manifesto realizzato da Bruno Cannucciari parodiando quello del film Ginger & Fred. E applaudono l’ingresso sul palco del gruppo diretto con sapienza dal maestro Franco Benedetto Morri, certo, ma gli applausi più calorosi vanno a un gruppo di sei elementi che come strumento usa solo il pennarello e la fantasia. Due di loro chiamano Alberto e Donald. Viene facile pensare che il primo sia un essere umano e il secondo un personaggio dei fumetti, eppure è esattamente il contrario. Il primo, il celebre lupo creato da Silver, dallo schermo chiede al pubblico di spegnere i cellulari e di non importunare le ragazze dei fumettisti. Il concerto comincia, e finalmente tutto acquista un senso compiuto. Mentre scorrono le note di “Ginger & Fred” di Nicola Piovani, Cannucciari, su un tavolo posto a lato del palco, disegna in diretta prendendo spunto dalla musica. Quel che appare sul foglio viene proiettato sullo schermo. Quattro minuti di magia. Applausi fragorosi. Ed è solo l’inizio: se il tema composto da Piovani fa da apertura e chiusura dello spettacolo, il fil rouge dello show sono le arie ideata da Nino Rota. E così ecco tra le altre “Amarcord”, “La dolce vita”, “La strada”. E per ogni pezzo un diverso disegnatore sul palco. Oltre a Cannucciari si alternano Daniele Caluri, Giovanni Rigano e Donald Soffritti (questi ultimi si esibiscono anche disegnando in coppia). Una vignetta dietro l’altra, si forma quindi una storia che ha per protagonisti Alberto e la sua inseparabile compagna, la gallina Marta. Quasi un’ora e mezza di musica e immagini, per cui mi risulta difficile e vagamente imbarazzante usare aggettivi, essendone io l’ideatore. Spero che i numeri esposti rendano l’idea. Ma una cosa fatemela dire: in questa mescolanza tra musica e fumetto, il risultato si è dimostrato decisamente superiore alla somma delle parti. Un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro, troppi per elencarli tutti in questo box."
3 commenti:
Sigh... Nooostalgia, nostalgia CAROGNA...
Ma a settembre si rifà o no?
Beh, tu ormai l'hai annunciato sul tuo blog, quindi siamo OBBLIGATI a rifarlo!
(comunque hai vinto il premio per il commento più veloce della storia di questo blog, ancora stavo vanamente tentando di inserire le immagini...)
Potevo mancare secondo voi?
Eccomi qua!
L'evento a mio dire è stato grandioso! In tutta sincerità non pensavo proprio che quella sera saremmo riusciti a riempire oltremodo la rocca...
Tanta emozione per un operazione veramente divertente.
Si, tanta nostalgia che però avrà un seguito, e ciò è bene!
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