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Le sorelle Diabolike e quel favoloso '62
Cosa lega Diabolik al «Processo alla tappa» di Sergio Zavoli, al Concilio Vaticano II, a «Opera aperta» di Umberto Eco, ai caroselli sul Moplen, alla casa editrice Adelphi, al Cantagiro, all'apertura del traforo del Gran San Bernardo, all'abbandono di «Canzonissima» da parte di Dario Fo, alla morte di Enrico Mattei, alle prime canzoni dei Beatles? Poco o nulla, o forse tutto.
Favoloso quel 1962, a riprova di un decennio molto vitale (i dieci anni che sconvolsero l'Italia), a riprova della tesi che forse anche il '68 è nato da Diabolik, o almeno dalle sue parti. The History Channel sta presentano un interessante documentario scritto e diretto da Andrea Bettinetti : «Le sorelle Diabolike». È la storia di Angela e Luciana Giussani le mitiche creatrici del più famoso criminale del fumetto italiano, Diabolik appunto. Che ha rappresentato una rivoluzione nella storia del costume: sull'esempio della mitica BUR, anche il fumetto diventa tascabile, molto adatto per essere letto in tram o in treno; sulla scorta di non pochi fermenti sociali, nasce un personaggio apparentemente negativo (che si carica di tutti i nascenti immoralismi legati al boom economico), che si accompagna a una conturbante e filosofica eroina, Eva Kant, ma che ogni giorno deve fare i conti con il suo alter ego positivo, l'ispettore Ginko.
La schizofrenia e la doppia morale si fanno fumetto. Basato in gran parte sul libro «Le regine del terrore», biografia sulle sorelle Giussani scritta da Davide Barzi e Tito Faraci, il documentario ha il merito di proporre bellissimi filmini in super8 girati dalle Giussani (appartenevano all'allora colta borghesia milanese) e di interrogare molti collaboratori. Di fronte a un materiale così ricco, bisognerebbe invece, per legge, proibire le interviste ai «commentatori» di professione, le cui banalità potrebbero suscitare anche l'ira di Diabolik.
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