giovedì 27 ottobre 2011

Verso Lucca - Anteprima 4: D10

E' nota la mia passione per i giochi di parole.
Quindi, uno che intitola un romanzo "D10" già ha la mia stima.
Peraltro ha fatto una fatica anche inutile, perché la mia stima ce l'aveva già.
Lui é Marcello Cavalli, e come Lillo è "lillodililloegreg", lui è "marcellocavallidimicheleampolliniemarcellocavalli" (che, in quanto a sintesi, va detto, è certamente meno efficace di "D10").
Segue schedina biografica copiata e incollata:
"Marcello Cavalli (nato a Parma nel 1974) laureato in Conservazione dei beni culturali, appassionato di grafica, disegno e arte, lavora come autore di fumetti, cartoni animati, sit-com televisive, così come per film e cortometraggi indipendenti."

Per chi segue Rat-Man, Marcello Cavalli è noto come co-autore dei racconti presenti nella testata, delle storie a fumetti realizzate per lo speciale disegnato da autori diversi da Ortolani, come autore di molti episodi della serie televisiva. L'ultima sua opera che potete vedere in tv è il cartoon di Ronaldinho, le cui avventure sono meno eccitanti di quelle del personaggio reale, ma quelle pare non si potessero raccontare al pubblico di bambini a cui la serie si rivolge.


E ora, qualcosa di completamente diverso.
D10.
Ri-copio e ri-incollo:
"Assieme ad altri progetti, da anni si occupa della realizzazione di “D10” che ha sviluppato come sceneggiatura a fumetti, sceneggiatura cinematografica e ora anche sotto forma di romanzo. Proprio il romanzo si è rivelato il mezzo più efficace per approfondire le complesse personalità dei tanti personaggi che popolano questa grande avventura." 

Nello specifico, la sinossi:

"Il mondo è da secoli nelle mani di una  potente società segreta che lo controlla senza che né la popolazione, né i governanti, se ne rendano conto. I membri della confraternita della “T” stanno infatti ordendo un piano per azzerare la corrotta e decadente società contemporanea e ripartire da una nuova creazione. Una sola preoccupazione sembra turbarli: l’esistenza di alcuni tra gli ultimi e i più derelitti tra gli uomini da loro costantemente monitorati e controllati. D10, un pazzo smemorato rinchiuso in manicomio, viene considerato il più pericoloso. I suoi terribili incubi, durante i quali una donna tenuta prigioniera lo invita a ricordare il suo vero nome, inquietano i confratelli che cercano di azzerarne completamente la volontà. Fuggito dal manicomio e guidato solo dai suoi sogni e dai consigli di un misterioso vecchio cieco, D10 incontra e riesce a radunare attorno a sé tutti i derelitti spiati e vessati dalla “T”. Durante un faticoso viaggio scopre di essere ben altro che un pazzo, mentre gli altri, affrontando le loro complesse e sofferenti psicologie, tentano di emergere dai loro tormenti e dal senso di inadeguatezza. Sconosciuti al resto del mondo, D10 e gli altri si battono per fermare i piani devastanti della confraternita e scoprire le loro vere identità e quelle dei loro persecutori."

Ma dove lo troviamo il libro? Beh, tanto per cominciare sabato 29 ottobre alle ore 10.30 - 30 ottobre alle ore 18.00, presso lo stand di studio Parlapà, nel padiglione Napoleone di Lucca Comics and Games.
Poi...

...oh, poi facciamo parlare un po' l'autore, mica posso fare tutto io...

Marcello, una stessa storia riscritta più volte, per diversi linguaggi: come si modificano motivazione ed entusiasmo nei vari passaggi?
C’è una prima volta per tutto e questa era la prima volta che tentavo un’operazione del genere... il motivo? Essere tanto affezionati ad un’idea, da volerla vedere concretizzata con ogni mezzo.
Tornare a scriverla ancora e ancora per un medium differente sembrava facile all’inizio (alla fin fine la storia era sempre la stessa, no?), ma poi mi accorgevo ogni volta che, come se fossero stati su mondi diversi, i personaggi si muovevano, parlavano, si comportavano in modo leggermente differente e soprattutto crescevano. Ogni medium ti dà la possibilità di approfondire aspetti diversi e mentre il fumetto la rendeva più spettacolare, la sceneggiatura cinematografica la rendeva più concreta e reale, il romanzo la faceva più intima, vera, vissuta, personale.
La scoperta nello scrivere in un modo diverso è stata proprio questa, imparare a conoscere i personaggi e vederli in tutti i loro aspetti, quasi come persone vere, quasi come averli accanto ed essere solo spettatore delle loro vicende. Tutto diventava più semplice, bastava spiarli come una presenza invisibile nelle loro vite.

Chi è l'editore? E, a seguire, quali i motivi di tale scelta?
Non voglio parlare male dell’editoria, non voglio parlare male del sistema Paese, però diciamolo... in Italia spesso le idee restano a marcire anni prima di trovare un coraggioso editore che si prende carico di spendere soldi ed energie. La mia storia stava languendo già da troppo tempo tra complimenti di editori poco coraggiosi o di piccoli produttori cinematografici poco attenti e un po’ pavidi...
Non ho mai preteso di avere in mano la storia del secolo, ma vedendo che oltreoceano si rumoreggiava di film, libri... insomma... storie vagamente simili alla mia, ho voluto caparbiamente uscire allo scoperto anche senza un vero editore per poter dire: “Ehi! C’ero prima io!!!”
Così ho trovato Pier Giorgio Gilli, un amico tipografo di Parma coraggioso e intraprendente e con la sua “Supergrafica” ci siamo informati, abbiamo acquistato i codici isbn, abbiamo curato grafica ed editing e abbiamo confezionato il nostro prodotto.
Ci tengo a ricordare che Pier Giorgio è lo stesso della mitica Autoproduzione di Leo Ortolani e se a me portasse anche solo un quarto della fortuna che ha portato a lui (detto che Leo più che fortunato è proprio bravo...), bè insomma... ci siamo capiti.

Quali saranno i canali distributivi? O, detto più esplicitamente, ora che abbiamo incuriosito un po' di persone, dì loro dove e come spendere il benedetto prezzo di copertina.
Ehm... ci sto lavorando... nel senso che per me la prima cosa era uscire allo scoperto. Trattandosi di un esperimento autoprodotto veleggeremo un po’ di porto in porto per crearci una nostra piccola distribuzione. Sicuramente fiere e presentazioni in giro per il centro nord (di più non ce la faccio), poi Hoepli.it, che ci ha già generosamente dato disponibilità ad ospitare il libro sia nella libreria fisica, che in quella virtuale. Stiamo cercando poi librerie e fumetterie disposte a vendere “D10” e Lucca sarà sicuramente un’occasione per poterne contattare diverse. ad ogni modo ogni novità e ogni nuovo punto vendita sarà comunicato sul sito del progetto D10, che trovate qui. www.d10.gr

Ora che il progetto ha trovato un suo primo sbocco non nel primo linguaggio per cui è stato concepito, ci sono possibilità che torni a uno degli altri due o a entrambi?
Le possibilità ci sono sempre, paradossalmente la più concreta è quella apparentemente più lontana ed ambiziosa, ossia il film. Ho la fortuna di collaborare con la famiglia Ward attraverso il mio lavoro di sceneggiatore di cartoni animati e loro si sono sempre detti entusiasti del progetto. Essendo una potenza e soprattutto amici sinceri e affidabili, credo che con loro si possa portare avanti l’idea del film. Non avete idea di quanti attori (di quelli magari non famosissimi, ma bravi davvero) e maestranze ruotino attorno al loro micro-macrocosmo, sarei felicissimo di partire con loro per questa avventura.
Ovviamente mi piacerebbe moltissimo realizzare anche la versione a fumetti, che è poi il medium per cui questa storia è nata e sicuramente con il mio amico Roberto Meli alle matite. Roberto è un talentuoso fumettista che imparerete ad apprezzare sul Don Camillo della Renoir Comics (giuro che questa frase non l’ho inserita io! NdD) e che ha già elaborato diversi studi dei personaggi e qualche tavola di prova... sono eccezionali come tutto quello che disegna ed è un peccato non aver finora potuto realizzare il fumetto di D10, perché i vostri occhi sarebbero stati sicuramente deliziati dalle sue tavole a fumetti.

Quanto e come è cambiata negli ultimi anni la figura e l'importanza dell'editore?
La mia personale impressione è che qui da noi l’editore abbia un po’ perso la bussola. Ho questa visione, forse un po’ romantica dell’editore come sicuramente di un imprenditore, ma anche di un uomo di cultura che ama cercare e diffondere bei progetti. Forse sono fuori dal tempo, ma ho l’impressione che i “grandi” siano diventati solo imprenditori e pubblichino solo quello che VENDE, mentre i tanti piccoli non abbiano realmente la forza per poter portare avanti progetti concreti e artisti nuovi. Non dico come produzione, ma come reale penetrazione nel mercato.
In questo non mi riferisco solo a me, non ho la presunzione di essere chissà quale autore e sinceramente ho bypassato quasi subito e completamente l’idea della pubblicazione tradizionale e sposato direttamente quella dell’autoproduzione per ragioni personali... per affrontare una nuova sfida, ma in generale credo che il trend sia quello di una letteratura, o di una letteratura a fumetti, un po’ statica, con qualche perla fortunata che ogni tanto riesce ad emergere da melmosi fondali marini... un po’ per merito, un po’ per caso.


Su cos'altro stai lavorando, ora?
Attualmente sto lavorando per Gigcartoon alla produzione di un cartone animato in onda in questi fine settimana su Deakids: Ronaldinho Gaucho’s Team. Ebbene sì quel Ronaldinho... si tratta della trasposizione televisiva delle storie a fumetti di Mauricio De Sousa: un gigante del fumetto sudamericano, che è stato recentemente incoronato personaggio dell’anno nell’ultima edizione di Cartoons on the Bay. Il cartone racconta le avventure calcistiche e molto fantastiche di un Ronaldinho ancora bambino e del suo stretto giro di amici. Si tratta di un prodotto per l’infanzia stracarico di valori e di buoni insegnamenti. Sto lavorando anche alla pre produzione di un nuovo cartone animato per ragazzi un po’ più grandi e su cui veleggia ancora un alone di mistero che mi chiude nel massimo riserbo... 

1 commento:

smoky man ha detto...

post interessante su un progetto intrigante. se tu non fossi interista, ti direi... braaaaaavo! :)