mercoledì 29 novembre 2006

Harlem

Qualche giorno fa ero a casa di un disegnatore di cui non farò il nome per la legge sulla privacy.
Sulle pareti arancioni faceva bella mostra di sé un albo delle éditions Vents d’Ouest, Harlem, dalla copertina effettivamente in tinta.

Oltre che quello di essere un bel complemento d’arredo, però, l’albo ha almeno un altro pregio.
Dato che rispetto Frédéric Brrémaud, non tesserò le lodi della storia, che in effetti non ho letto, perché il francese non è nemmeno la mia terza lingua e perché a catalizzare il mio interesse erano, nell’ordine:
1) la cena che il disegnatore di cui sopra stava preparando;
2) la partita di Champions che l’Inter stava giocando.
(o viceversa, ma lascio il dubbio così il disegnatore/cuoco non si offende)


Quel che mi ha colpito è che, nella pagina di sinistra prima che cominci la storia, c’è l’elenco dettagliato di tutto ciò che gli autori di quell'albo hanno pubblicato per altri editori.


Già, pubblicità di prodotti della concorrenza.
Si fa un gran parlare delle differenze culturali e produttive tra Italia e Francia in ambito fumettistico.
Su questo dettaglio non ci si sofferma quasi mai.
Mi sembra un incredibile rispetto degli autori, che vengono prima di tutto; che pubblichino anche per altri è solo motivo di vanto, non una cosa da nascondere per evitare di favorire un concorrente.

Ecco, via, dopo i mondiali, sarà forse per la scomparsa di Philippe Noiret, ma ho scritto una cosa buona sui francesi.

9 commenti:

Giovanni Rigano ha detto...

La migliore pubblicità che un artista si possa fare sta nel mettere la propria firma su un lavoro ben fatto.

PS: SONO UN CUOCO ECCEZIONALE!!!:)

Davide Barzi ha detto...

Propongo di preparare un set di piatti che riporti l'elenco delle tue migliori ricette, così uno mangia una carbonara ma sa anche che in catalogo può trovare cocktail di scampi, caciucco, lasagne...

Daniele Caluri ha detto...

No, dico, ti vanti pubblicamente di cene da autori (ciao Giovanni!) e non vieni alla mia? Non sarà mica per l'ottimo piatto di SPAGHETTI ALL'OLIO che ti ho offerto?! No, credo di no.
Per una volta, vive la France!

P.s. "Cacciucco" si scrive con due "c". Sai, i livornesi per queste cose non transigono.

Davide Barzi ha detto...

Lo sapevo che con la zuppa di pesce ti avrei stanato, alla faccia dei luoghi comuni! Il problema è che Giovanni abita più vicino, e poi chiedigli quanto ci ho messo prima di andare a trovarlo la prima volta... è cominciare che è difficile... se hai albi arancioni da mettere al muro, mi agevoleresti...

Daniele Caluri ha detto...

Ho un Vernacoliere del settembre '98, unica copia stampata con copertina arancione. Può andar bene lo stesso?

Davide Barzi ha detto...

Solo se c'è in copertina il papa e una frase almeno mediamente ingiuriosa.

Giovanni Rigano ha detto...

Ciao Daniè!!!... non ti consiglio di invitare al tuo desco il buon Barzi: mangia come una cavalletta e riconosce a stento una bottiglia di chianti da un cartone di tavernello!... probabilmente, poi, la parola cacciucco è la prima volta che la scrive in vita sua!

Davide Barzi! ha detto...

E sarà anche l'ultima: in questi tempi di crisi, in cui tutti siamo costretti a tagliare qualcosa, cinque "C" per una sola parola mi paiono davvero un insulto alla miseria!

Davide Barzi! ha detto...

E comunque - di questi tempi - uno che non fa storie se a tavola gli presenti del Tavernello può fare comodo. Però non approfittatene...