Mercoledì 7 settembre 1951 iniziava ufficialmente la lavorazione del film "Don Camillo".
Sessant’anni dopo, usciva il secondo volume della serie a fumetti, ma ancora le comunicazioni relative alla serie erano sull’onda lunga del clamore del primo numero, che infatti è andato esaurito.
Quindi, comincio a dirlo pubblicamente a coloro che ancora me lo chiedono: sì, il volume 2 è uscito.
Cosa contiene?
Siccome ogni disegnatore affronta un ciclo di 48 tavole dedicato a don Camillo e Peppone, Elena Pianta completa il suo ciclo aprendo il secondo volume con tre storie. A seguire, si riforma il dinamico duo “Barzi-Gerasi” (qui con il prezioso ausilio di Matteo-Mosca), al secondo lavoro pubblicato dopo “G&G” (ce ne saranno altri? Certo, che domande, e mica solo fumetti). In coda, c’è poi una nuova storia di Alessandro Mainardi e Italo Mattone, dopo quella pubblicata nel volume 1, e una nuova storia scritta da Silvia Lombardi, stavolta con l’esordio sulla serie di Roberto Meli (ne sentirete ancora parlare, fidatevi).
Tra gli episodi che ho scritto per Elena Pianta, c’è tra gli altri “Il biondo”, mai apparso nei volumi di raccolte delle storie di Guareschi prima del cofanetto definitivo della BUR. È una delle quattro storia mai adattate per il cinema, quindi inedite per chi conosce solo i film: le altre sono "Spedizione punitiva", "Articolo 7", "L'uovo e la gallina".
In “Delitto e castigo” trovate un evidente omaggio a uno dei più celebri fumettisti italiani, nonché don Camillo contro Sergio Gerasi. Sì, avete capito bene. E sì, vince don Camillo.
In coda, dossier sulla creazione dei personaggi.
Ah, e il numero 3?
Una cosa alla volta, dai…
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