A Lucca presentate il primo numero di "Nirvana, miniserie bimestrale di sei numero pubblicata da Panini Comics.
Dopo di che, a breve, succederà.
Per invidia, o per voglia di stupire, qualcuno criticherà voi e il vostro nuovo lavoro.
Facciamo allora che comincio io, la guerra preventiva ha aperto nuovi scenari, e ancor prima che passi il processo breve, vorrei sperimentare con voi il processo preventivo.
Quindi non le classiche dieci domande (comuniste), ma dieci capi d’accusa dai quali vi chiedo di difendervi.
E senza Ghedini.
1 – Non siete più quelli di una volta. Don Zauker era meglio di Nirvana, vi siete imborghesiti, avete venduto l’anima al diavolo, stavamo meglio quando stavate peggio.
Già e le storie brevi erano meglio di quelle lunghe, vero? Sono cose diverse: DI-VER-SE! Uno può preferire l’una o l’altra, ma fare paragoni è come dire che Guardiola è più forte di Messi. Il gioco è lo stesso, ma i campi d’azione diversi. Quello che abbiamo fatto, è essere riusciti a portare un bel po’ di noi nella grande distribuzione, territorio per noi impensabile. In realtà abbiamo venduto il diavolo all’anima, ecco. Purtroppo, in genere, il pubblico è conservatore e tenderà sempre a richiedere la stessa cosa, soprattutto se funziona. Basta guardare i tormentoni di Zelig, quelli di Striscia, tanti fumetti seriali italiani, oppure i film di natale. In quest’ottica, saremmo sempre a Bibì e Bibò, con tutti i meriti e il rispetto. Ecco, a noi piace cambiare, mantenendo il nostro stile, ma cambiare. Dai, su, alzate il culo e provate a seguirci.
2 – Ma Nirvana non somiglia a Rat-Man! Noi volevamo un altro Rat-Man!
Perché quello che c’è non va bene?
Boh... a noi sembra ottimo.
Comunque per un altro Rat-Man dovevate rivolgervi a Leo Ortolani.
3 – Dopo anni di fatiche per allargare il bacino (d’utenza) del vostro personaggio più famoso, dopo essere passati dal Vernacoliere all’autoproduzione, a un grosso editore, a edizioni estere, quando era ormai giunto il momento di farne un film con Stefano Accorsi, le borsette, i diari, le calamite da frigorifero e diventare in sostanza ricchi o molto ricchi (a voi aggiungere il suffisso accrescitivo) avete interrotto la produzione. Vi pare intelligente? Quando tornerà Don Zauker?
E chi l’ha detto che siamo intelligenti? A parte le nostre mamme e nonne nessuno, crediamo. Don Zauker è nato come una scheggia impazzita e così prospera tuttora, ma fuori dalle logiche dello “spremi la spugna finché ce n’è” (sennò che scheggia impazzita sarebbe?). Tornerà sicuramente, con un terzo albo cartonato, ma quando avremo il tempo di realizzarlo perbenino, con tutti i crismi. Perfino per Nirvana (Panini – grande tiratura – distribuzione in edicola) abbiamo rifiutato l’opzione serie continuativa: finita la miniserie di 6, se ci saranno i presupposti, potremmo idearne una seconda stagione, anche se ora è un pochinino prematuro parlarne. Non ci interessa speculare sul personaggio per spillare quanti più centesimi possibile ai lettori, ci interessa dire delle cose, farle al meglio delle nostre possibilità e farle arrivare a quanta più gente possibile. Fare fumetti è diverso da fare i bottegai. Sarebbe bene che tanti lo capissero.
4 – Si parla da anni di quale possano essere i canali distributivi del futuro, con le edicole che sembrano segnare il passo, le librerie dove i fumetti sono ancora relegati a “genere” e le fumetterie che sono ancora poche e mal distribuite. E infatti è sembrata strategia intelligente e lungimirante, da parte vostra, cercare di costruire negli anni, senza lesinare tempo e fatica, un canale distributivo autonomo, composito, che sfruttasse le potenzialità della rete, associata a forte presenza nelle manifestazioni di settore e spettacoli che hanno fatto da volano alla vendita del volumi.
E, quando siete riusciti a costruire questo canale, per festeggiare, siete approdati nelle edicole.
Ehm… ci viene il dubbio per la prima volta che forse le nostre mamme e nonne ci abbiano un tantino sopravvalutato.
5 – I vostri spettacoli hanno molto contribuito al successo di Don Zauker. Dato che non credo sia legale fare show di fronte alle edicole, perché credo che l’occupazione abusiva di suolo pubblico sia reato (ma così anche il disturbo della pubblica quiete), quali iniziative promozionali avete in cantiere per Nirvana?
Intanto sei minispot che abbiamo ideato e interpretato. Abbiamo coinvolto le maestranze necessarie per girarli e montarli, e coloro che li hanno visti e che sono riusciti a vincere l’imbarazzo ci hanno detto che sono carini.
Giudicate voi il primo:
Per il resto, i soliti canali: partecipazione alle fiere, sessioni di dediche e disegnini, presentazione in librerie, teatri, biblioteche, o più probabilmente sale mensa, Punti Snai, muricciolo in darsena.
Alle brutte, potremmo informarci quale sia il costo per occupare il suolo pubblico per un paio d’ore.
6 – Noi non vogliamo pagine che non siano a fumetti, negli albi a fumetti. C’è troppo da leggere, si fa fatica. Ma li avete visti “I miei ragguardevoli sabati sera” di Michele Ampollini e Marcello Cavalli? Insomma, dai, ma quante parole ci sono in una sola pagina? Voi metterete solo fumetti nella serie Nirvana, vero? Vero?
No.
E’ vero, spesso le pagine di non fumetto rompono solo i coglioni e servono a prendere spazio per giustificare il prezzo relativamente al numero di pagine.
Ma dipende da come sono fatte.
Le nostre pagine extra faranno parte del fumetto stesso. Abbiamo ogni albo composto da 64 pagine e vogliamo sfruttarle tutte, oltre alle 46 di fumetto. Tutto quello che apparirà sarà opera nostra, pensato e realizzato da noi e soprattutto riguarderà la vita e il mondo dei personaggi della serie, con particolari riferimenti ai fatti accaduti all’interno dell’albo e successivi sviluppi. La parola chiave è: “generosità”. Questa è l’unica legge a cui obbediamo nel concepire gli extra: pagine di diario, biglietti omaggio, ritagli di giornale (leggete tutto, anche gli articoli tagliati!), test, ricette, consigli, etc… inventando a seconda del contesto narrato. Per dirla con Asor Rosa, un ricchissimo caleidoscopio di cazzate.
7 – Non c’è vero processo sommario senza adeguate intercettazioni imbarazzanti. Vi chiederei cortesemente di riportare qui stralci delle vostre prime chiacchierate, quelle dalle quali è nata l’idea di base che poi si sarebbe sviluppata in Nirvana. Magari spiegando anche quanto tempo ci è voluto per trovare questa idea.
Guarda, ti concediamo un’altra intercettazione, in anteprima assoluta. Quella relativa ai commenti sulla proposta panini di realizzare una Cover Variant, per il numero uno.
Emiliano: “Oh, hai letto la mail di Simon? No, no, non ti puoi immaginare...è una cosa che mi mette i brividi solo a pensarci...”
Daniele: “Vogliono far presentare Nirvana a Bruno Vespa?”
Emiliano: “Peggio, peggio: vogliono fare una cover variant PROFUMATA!”
Daniele: “COOOOOSSAA?!?...Ma questi sono scemi!!...Ma per chi ci hanno preso?..Non siamo mica qui a fare Hello Kitty, dio#####da, mad######na!
Emiliano: “Certe volte mi vien da chiedermi con che razza di gente abbiamo a che fare...”
Daniele: “Guarda, cerchiamo di parlarci e riconduciamoli alla ragione, perché questi non hanno veramente capito una sega!”
Emiliano: “Io sarei per stracciare il contratto e mettere tutto in mano ai sicari della mafia russa! ma... aspetta, è arrivata un’altra mail... ora controllo cosa...”
Emiliano: “Ah, è l’elenco di fragranze disponibili.”
Daniele: “Ma tipo gratti la copertina e senti il profumo dei fiorellini, come i quaderni delle elementari?”
Emiliano: “Esatto. Solo che ce n’è un fottio… arancia… rosa… rosa camuna… lavanda… stalla…”
Daniele: “FERMO! Non dirmi che ci sono anche odori sgradevoli!”
Emiliano: “Boh, sì, pare di sì: letame… kerosene… piaghe da decubito… bitume per toupet da nani…”
Daniele: “Ma allora cambia tutto! E’ bellissimo, bravi, bravissimi, santi subito! chiamiamo in redazione e proponiamogli quello che non si aspetterebbero mai!”
Ecco, è accaduto più o meno così che nella cover variant, grattando sul culone dell’ippopotamo Stefano (personaggio del primo episodio) si viene pervasi dal delicato odore di culo d’ippopotamo, appunto.
Viva noi e viva Enrico che ha avuto la bella idea!
8 – La ricattabilità è fondamentale, per essere qualcuno. Quindi, Emiliano, dì qualcosa di imbarazzante su Daniele, il suo peggior difetto lavorativo emerso nel corso della lavorazione di Nirvana o il suo più incredibile errore sulle pagine della nuova collana, di cui i lettori non si sarebbero mai accorti se tu non lo avessi spifferato.
Guarda, ogni volta che vado a casa sua per vedere le tavole, mi accoglie ruttando fortissimo sulla soglia di casa e, una volta dentro, mi conduce grattandosi i coglioni fino al tavolo da disegno dove mi fa mostra delle tavole tutte ricoperte di briciole, sporche di mortadella e cosparse di peli, non sempre dei gatti.
9 – Daniele, vendicati.
Guarda, io non mi confondo con chi mi ospita presentandomi un computer su cui è impossibile poggiare le dita, con un monitor intarsiato di caccole e la tastiera devastata dalla forfora. E’ una persona volgare e inelegante. E poi è un grandissimo bugiardo: non si trattava di mortadella, ma di soppressata.
10 – Per il momento consideratevi in libertà vigilata. Va comunicato ogni vostro spostamento. Se vi spostate da Livorno a Lucca, per esempio.
Ci sembra giusto.
Ci trasferiremo a Lucca giovedì 27 ottobre e torneremo a Livorno la sera di martedì 1 novembre. In questo lasso di tempo prenderemo la residenza presso lo stand Panini, in orari da confermare, e in quello del Vernacoliere nelle ore restanti. Ivi, per tutti e 5 i giorni del Festival, saremo presenti da mane a sera ininterrottamente per i seguenti scopi: vergare il primo numero di Nirvana da una parte, dedicare “Operette morali” dall’altra, attirare colonie improbabili di virus e bacilli devastanti, collezionare più reumi possibili e tornare a casa sbriciolati.
La presentazione ufficiale di Nirvana, con la nostra augusta presenza (e anche la tua, vogliamo sperare) sarà lunedì 31 ottobre, alle ore 14.00, presso la sala incontri della camera di commercio alla presenza dei nostri editors, Marco M. Lupoi, Sara Mattioli e Simon Bisi.
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