Il Mucchio Selvaggio brucia tutti sul tempo e pubblica la prima recensione de "Le Regine del Terrore"
Eccola qui:
DAVIDE BARZI E TITO PARACI
LE REGINE DEL TERRORE
Edizioni BD, pp. 224, euro 12
Dovessimo indicare il fumetto italiano dall'impatto culturale più dirompente tra tutti quelli prodotti dall'ultimo dopoguerra a oggi, la scelta non potrebbe che cadere su Diabolik, il "giallo a fumetti". Il suo arrivo in edicola nel 1962 scatenò infatti un vero e proprio putiferio: un successo clamoroso che ha portato a decine di imitazioni più o meno riuscite e, allo stesso tempo, a una reazione veemente da parte della politica, della stampa e finanche della giustizia, anticamera del suo ingresso di diritto nell'immaginario collettivo di più generazioni. Il tutto reso ancora più clamoroso dal fatto che le sue creatrici fossero due donne, le milanesi Angela e Luciana Giussani. Proprio su di loro si concentra l'attenzione del fumettologo Davide Barzi e del fumettista Tito Paraci, che ne Le regine del terrore ne ripercorrono vita e avventure. Sì, avventure, perché si parla di donne dalla personalità non comune oltre che bellissime, spiriti indipendenti che in quegli anni erano davvero rari da trovare. Partendo dalla loro infanzia, e servendosi di fotografie e testimonianze edite e inedite, gli autori raccontano così di Angela, del suo incontro col marito Gino Sansoni (personaggio incredibile e meritevole di un'operazione analoga), del suo passaggio da modella a editrice, e di Luciana, apparentemente messa in ombra dalla sorella maggiore ma altrettanto dotata di polso e spirito di iniziativa. Non un saggio critico, quindi, ma una narrazione in cui è davvero gradevole immergersi, e che offre non solo un punto di vista privilegiato su un'avventura editoriale irripetibile (o, meglio, sulla sua prima fase, che l'accento è posi» soprattutto sugli anni 60), ma anche uno spaccato vivido sulla società italiana dalla Seconda Guerra Mondiale alla difficile ripresa, dal boom agli anni di piombo. Insomma, un libro per tutti, anche per chi - bontà sua - del "re del terrore" non ha mai letto neppure un albo.
Aurelio Pasini
(p.s. se la bella copertina dell'epico Daniele Caluri la volete vedere in grande, fatevi un giro sul suo blog, che non vi fa certo male!)
10 commenti:
FORSE MI COMPRERO' QUESTO BEL NUMERO DEL BRAVO "MUCCHIO" DATO CHE L'IMMAGINE DELLA RECE NON SI VEDE, CARO DAVIDE!!! MA NON PENSARE CHE LO FACCIA SOLO PER TE, NE'*!!!
[Visto che ho imparato a far la bastarda?!!! Ecco!!!]
*Sorprendentemente, ancora cremonese ("nè").
Ma... ma... QUESTA COPERTINA E' UNO SCANDALO! Come si può permettere che, ancora nel 2007, si consenta a certa stampaccia di sinistra di sbeffeggiare Santa Romana Chiesa?
Non c'è più religione! (magari...)
A proposito, ti chiamo in giornata per una cosina!
Eta, non lo so perché a volte Blogger non permetta di allargare le immagini... ma puoi sempre salvarti il jpeg sul tuo hard disk e poi con il visualizzatore di Windows allargare l'immagine e averla vinta sulla tua miopia! Oppure, sì, condivido, comprare Mucchio Selvaggio, che fa parte di quei "dispensatori di stimoli culturali" di cui si parlava tempo addietro...
Daniele, hai ragione! Io, uno che disegna una roba così, lo metterei subito in galera! A proposito, se mi chiami, fallo prima che ti portino via, mi sa che in cella il cellulare non prende.
Cat*, va beh, allora ti perdono!
*Ancora la saga del cremonese... Che mi prende??
Ah poi
Davide lo sai, sì, che c'è anche un articolo su Jannacci?!
Dico, ma li paghi?! ...Eh no, in effetti non c'è più religione! (Mi unisco ai magari, dato che ultimamente mi sorbisco migliai di ragionamenti un poco chiusetti di un certo tipo! >:( )
scusa l'impertinenza daniele, ma... te l'hanno commissionata o è un'idea tua? ... Eh?...Ah.. sì, sì, ho capito... non si può dire eh?
E' presto detto: Max, il direttore di Mucchio, aveva un servizio sulla pedofilia nel clero per il numero di gennaio, e voleva in copertina l'immagine di un pretaccio vizioso e maligno. Mi hanno contattato e ho proposto il mio Don Zauker, che ha tutti i requisiti del caso (a parte la pedofilia).
La posa è dovuta a quello che doveva essere il titolo originale, in seguito modificato a causa di pressioni da parte della redazione: "Lasciate che i pargoli vengano a me".
Accidenti, ci siamo persi un titolo coi fiocchi...
Posta un commento