“Punto Zero”, intanto, prima che un marchio editoriale è “un film diretto da Richard C. Serafian nel 1971 che ci ha regalato Kowalski - "the last american hero" - e che per nostra sfortuna - che già ci lavoravamo - Tarantino ha pensato bene di stra-citare nel suo ultimo film” (direttamente dal comunicato stampa). Da oggi è anche “un nuovo sito di critica e informazione cinematografica di cui Alberto Cassani è uno dei curatori e unico responsabile tecnico”.
All’arrivo di questa notizia, la prima domanda è stata: perché? Alberto è già l’anima dell’ottimo cinefile, per quale motivo disperdere le energie in un’operazione apparentemente simile?
La risposta la dà il sito stesso: dove cinefile approfondisce, dettaglia, argomenta, punto zero arriva invece dritto al punto. E lo dico senza classifiche di merito: il primo è un sito dove si trovano trama del film, dettagliate analisi tecniche, di regia, di recitazione, di fotografia. Un lavoro che non sfigurerebbe in una rivista cartacea per fan duri e puri. Punto Zero punta forse a un pubblico più ampio, con recensioni veloci, più in linea con la sintesi del web, ma senza rinunciare alla passione, alla competenza e alla capacità analitica propria del “vecchio” sito.
Quindi, in sostanza, metteteli entrambi tra i preferiti: se dovete decidere cosa andare a vedere (o meglio cosa non andare a vedere) e avete un po’ di tempo, consultate Cinefile, se invece decidete per il cinema all’ultimo minuto, non rinunciate a una sbirciata a Punto Zero.
Oppure si può fare anche così: Punto Zero prima del film, per introdurre, e Cinefile dopo, per sedimentare.
Detto questo, protesto formalmente per il livello culturale del correttore automatico di Windows: ma perché mai secondo lui ha diritto di esistenza la parola “cinofilo” mentre è bandito il termine “cinefilo”? Bill Gates, non fare il codardo e rispondimi.
3 commenti:
ma perché mai secondo lui ha diritto di esistenza la parola “cinofilo” mentre è bandito il termine “cinofilo”? Bill Gates, non fare il codardo e rispondimi.
In effetti, questa è una di quelle domande che non mi fa dormire la notte... Ma comunque è vero: il correttore di Word è uno degli esseri più bastardi che l'uomo abbia mai dovuto affrontare.
In ogni caso grazie per la segnalazione.
E comunque sia: 4 pere, zitti e a casa. E forza Inter!
W I gols!
Sì, viva i gols, ma soprattutto quelli infilati nella saccoccia altrui.
Quanto al correttore, è un ignorantone patentato: Bonelli non esiste, ma hanno diritto d'esistenza i Monelli, così come i Mondatori, categoria preferibile alla casa editrice dello psiconano (beh, nel secondo caso ci sono delle attenuanti).
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