sabato 29 settembre 2007

There’s a New Kid in Town

Se dico “Punto Zero”, alla maggior parte dei frequentatori di questo blog penserà subito alla mai troppo rimpianta casa editrice capitanata qualche anno fa da Andrea Plazzi (per inciso, chi non li avesse recuperi tutti i libri di quel catalogo: non ce n’è uno che non meriti un posto d’onore nella vostra libreria).

“Punto Zero”, intanto, prima che un marchio editoriale è “un film diretto da Richard C. Serafian nel 1971 che ci ha regalato Kowalski - "the last american hero" - e che per nostra sfortuna - che già ci lavoravamo - Tarantino ha pensato bene di stra-citare nel suo ultimo film” (direttamente dal comunicato stampa). Da oggi è anche “un nuovo sito di critica e informazione cinematografica di cui Alberto Cassani è uno dei curatori e unico responsabile tecnico”.

All’arrivo di questa notizia, la prima domanda è stata: perché? Alberto è già l’anima dell’ottimo cinefile, per quale motivo disperdere le energie in un’operazione apparentemente simile?

La risposta la dà il sito stesso: dove cinefile approfondisce, dettaglia, argomenta, punto zero arriva invece dritto al punto. E lo dico senza classifiche di merito: il primo è un sito dove si trovano trama del film, dettagliate analisi tecniche, di regia, di recitazione, di fotografia. Un lavoro che non sfigurerebbe in una rivista cartacea per fan duri e puri. Punto Zero punta forse a un pubblico più ampio, con recensioni veloci, più in linea con la sintesi del web, ma senza rinunciare alla passione, alla competenza e alla capacità analitica propria del “vecchio” sito.

Quindi, in sostanza, metteteli entrambi tra i preferiti: se dovete decidere cosa andare a vedere (o meglio cosa non andare a vedere) e avete un po’ di tempo, consultate Cinefile, se invece decidete per il cinema all’ultimo minuto, non rinunciate a una sbirciata a Punto Zero.

Oppure si può fare anche così: Punto Zero prima del film, per introdurre, e Cinefile dopo, per sedimentare.

Detto questo, protesto formalmente per il livello culturale del correttore automatico di Windows: ma perché mai secondo lui ha diritto di esistenza la parola “cinofilo” mentre è bandito il termine “cinefilo”? Bill Gates, non fare il codardo e rispondimi.

3 commenti:

mad283 ha detto...

ma perché mai secondo lui ha diritto di esistenza la parola “cinofilo” mentre è bandito il termine “cinofilo”? Bill Gates, non fare il codardo e rispondimi.

In effetti, questa è una di quelle domande che non mi fa dormire la notte... Ma comunque è vero: il correttore di Word è uno degli esseri più bastardi che l'uomo abbia mai dovuto affrontare.

In ogni caso grazie per la segnalazione.

E comunque sia: 4 pere, zitti e a casa. E forza Inter!

sanTrine ha detto...

W I gols!

Davide Barzi ha detto...

Sì, viva i gols, ma soprattutto quelli infilati nella saccoccia altrui.

Quanto al correttore, è un ignorantone patentato: Bonelli non esiste, ma hanno diritto d'esistenza i Monelli, così come i Mondatori, categoria preferibile alla casa editrice dello psiconano (beh, nel secondo caso ci sono delle attenuanti).