Se passate per le edicole in questi giorni, tra le varie proposte troverete il n° 209 di Nathan Never, dal titolo "Giochi di prestigio". Soggetto e sceneggiatura sono di Alberto Ostini. Alla voce "disegni" è indicata invece un'inedita accoppiata: Mario Atzori (già copertinista di Legs Weaver) e Oskar. Pensa il caso: un altro disegnatore che si firma "Oskar"...
...ah, no: è proprio lui! Ebbene sì, questo albo segna l'esordio bonelliano del disegnatore di No Name ed Ernesto (ah, sì, un tempo anche di Alan Ford...). Terminata questa fatica, Oskar è ora incatenato a un tavolo da disegno per portare a termine il volume sugli anni Sessanta da me scritto (va beh, visto che Oskar leggerà questo post, preciso: che non ho ancora finito di scrivere) che dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2009.
Approfitto di questo spazio per dirgli che è inutile che tenti gesti simpatici come questo:per attirare la mia benevolenza. La chiave della catena l'ho comunque buttata, e mezzo litro d'acqua e una michetta al giorno mi pare possano bastare.
Arrivo con qualche giorno di ritardo, pardon... da qualche giorno è in edicola il decimo numero di G Baby. Solita scorpacciata Warner di cui mi assumo volentieri la responsabilità: questa volta abbiamo Svicolone in "Contravvenzioni" (col felino rosa sfioro sempre l'autobiografia... ancora sento male a pensare al superamento del limite dell'anno scorso), Magilla Gorilla in "Test", Braccobaldo in "Il canto del gallo" (adattissimo alla sveglia di sabato per essere a Vercelli in orario per il convegno), Pixie e Dixie in "Scambio di strumenti" e ancora Svicolone in "Brusco risveglio" (anche questa dedicata alla sveglia di sabato). Buona lettura!
L'edicola, col primo giorno di settembre, offre il nono numero di G Baby. Ci trovate la storia di Tom & Jerry "Sfiducia" e quella di Svicolone "Mobili fai da te". A tal proposito, devo aggiornare quanto dichiarato in questo post: sotto il notebook, infatti, non c'è più il tavolo da colazione a letto dell'Ikea, bensì, pensate, un vero piano d'appoggio per notebook da scrivania. Se qualcuno si chiede se l'imbranataggine nel montaggio mobile mostrata da Svicolone abbia qualcosa di autobiografico, sappiate che quel piano, a cui vanno semplicemente inseriti quattro piedini... ...l'ho fatto assemblare da mio fratello.
(peraltro nessuno ha mai indovinato a cosa facesse riferimento quella cartina...)
Lo so, lo so che ognuno dovrebbe limitarsi a parlare solo di ciò che conosce da vicino, ma io continuo a sostenere, anche se pochi ci credono, che un tempo ormai lontano li ebbi anch'io, i capelli lunghi. Ma non è questo il punto. Riprendo volentieri un discorso iniziato nel febbraio 2008, per segnalarvi quanto segue:
Oggi, domenica 24 agosto su La Repubblica ci sarà un articolo di Riccardo Smargiassi su un libro che verrà distribuito nei prossimi giorni in tutte le librerie.
Si intitola CAPELLI LUNGHI (ed. Aliberti) ed è la storia di un soggetto cinematografico di Mario Monicelli che invece è diventato una storia a fumetti realizzata da Massimo Bonfatti.
Assieme a Franco Giubilei, giornalista de La Stampa, abbiamo intervistato il padre della "commedia all'italiana" per conoscere i retroscena del film mancato e ricostruire il contesto sociale e creativo di quel periodo così fertile per il cinema e così importante per la società.
Nel libro si potrà quindi leggere l'intervista a Monicelli, piena di umanità e onestà intellettuale, il soggetto origiario, ricco di verve narrativa e il fumetto, allo stesso tempo divertente e drammatico.
Ricordiamo al gentile pubblico che l'autore del suddetto libro, assieme al webmaster di questo blog e a un sacrilego labronico, saranno protagonisti in terra elvetica, sabato 6 settembre, alle ore 11.30, di un incontro dal titolo "Cosa avranno in Comune Davide Barzi, Massimo Bonfatti e Daniele Caluri?". Ai posteri confederati l'ardua sentenza.
Procede il lavoro di documentazione e scrittura del volume sugli anni Sessanta, che dovrebbe uscire non più a novembre ma penso a gennaio (comunque vi tengo aggiornati). Ora sto leggendo "Boom - Storia di quelli che non hanno fatto il '68" di Fausto Colombo. Grazie a Matteo per la dritta, è davvero un testo utilissimo. Ed è anche una lettura molto piacevole, che consiglio anche a chi non deve scrivere un volume sugli anni Sessanta (che non credo sia esattamente il target che si era prefissato Rizzoli).
E anche il numero di agosto si presenta caldo caldo in edicola. Personalmente, questo mese offro Braccobaldo in "Agi e disegi da roulotte" (ammetto, niente di personale, l'ultima vacanza in roulotte risale alla mia infanzia, quando Berlusconi era solo un palazzinaro intrallazzato calvo piduista), Tom & Jerry in "Campeggio" (e anche qui, risaliamo più o meno agli anni in cui si cantava "Da Da Da Mundial", chi se la ricorda?) e Svicolone in "Cucinare è un'arte" (è uno dei motivi per cui ho sempre molte remore a definirmi un'artista).
Ora vado a scrivere una storia di Braccobaldo al lago, così magari racconto di eventi non risalenti al pleistocene...
Ed ecco giungere nelle edicole il n° 7 di G Baby, con abbondante infornata di mirabolanti storie Warner:
- Tom & Jerry, "Miscugli" - Titti e Silvestro, "Preso" - Magilla Gorilla, "Aria condizionata" (tema centratissimo, direi) - Braccobaldo, "Bisogno di staccare" (non meno "vissuto sulla propria - appicicaticcia - pelle") - Svicolone, "Cinema" (un omaggio a una delle categorie che apprezzo di più, quelli che rompono i maroni mentre sto guardando in pace un film) - Pixie e Dixie, "La legge è uguale per tutti" (questa comica già dal titolo)
1) Osservare la copertina qui sotto;2) Concentrarsi sul volto dal colorito atipico in altro a destra; 3) Pensare a chi può aver scritto con adolescenziale trasporto l'articolo dedicato al personaggio di cui sopra; 4) Acquistare Retro n° 16, attualmente in edicola. 5) Se l'articolo vi ha provocato un brivido, accorrere in una sala cinematografica e visionare il film diretto da Louis Leterrier. La pellicola, miscelata all'effetto amarcord, crea piacevoli sensazioni.
Per un albo che dovrebbe vedere la luce (estera) entro l'anno, mi sto documentando sugli anni Sessanta. Nell'introduzione a "l'altra America negli anni sessanta" (rispetto la scelta di minuscole e maiuscole del titolo originale), poderosa antologia curata da Fernanda Pivano, ho trovato un passaggio che conclude bene il discorso iniziato nel post "Cosa ho davanti per buona parte del giorno". Eccolo: "In questa stanza cancellata da carte, fogli scritti da tutte e due le parti, indirizzi indecifrabili e numeri di telefono affondati nel tempo, libri che avrei dovuto recensire giorni-settimane-mesi-anni prima e lettere alle quali avrei dovuto rispondere decenni fa".
E' in edicola G Baby n° 6, ultimo numero diretto da don Antonio Tarzia (un saluto e auguri di buon lavoro al neodiretùr, quindi!). Piatto ricco di mie warnererie, questo mese: Tom & Jerry ("La grande corsa"), Magilla Gorilla ("Senza trucco"), Pixie & Dixie ("Come un delfino), Titti e Silvestro ("Per gradi") e Braccobaldo ("Umidità sottomarina").
E' in edicola l'almanacco del giallo 2008. Si parla, per quel che mi riguarda, di Alack Sinner, Fell, Playback e Il piccolo blues della costa ovest. La storia di Julia pubblicata (soggetto di Giancarlo Berardi, sceneggiatura di Berardi e Lorenzo Calza, disegni di Roberto Zaghi) è "Il caso della carpa e del dragone". A completare l’almanacco i dossier dedicati a Brian De Palma, il regista che voleva essere Hitchcock, ai detective di taglia”extralarge”, da Nero Wolfe al commissario Maigret, e a quando l’assassino è al telefono..
Un passaggio in cui mi riconosco: "Sono smemorato, è vero, e proprio per questo vorrei capirne di più, in proposito. In realtà io ho una memoria selettiva, indisciplinata. Intanto, è molto più efficiente quando si tratta di forme, figure e facce, meno quando si tratta di numeri (telefono, anniversari, strade), ma anche nomi (quando scrivo, se non mi faccio un rigoroso glossario, dimentico tranquillamente come ho chiamato i miei personaggi). Meno efficiente, però, non significa assente. Non ho vuoti o amnesie prolungate, la mia memoria è semplicemente riluttante a occuparsi delle cose che non mi siano strettamente necessarie, oppure che siano slegate da quello che tendenzialmente mi interessa per vocazione. Insomma, in me (forse più che in altri) il "tono emozionale" di un fatto condiziona il persistere del suo ricordo nella mia memoria".
(Carlo Ambrosini, da Making of Jan Dix, volume a cura di Franco Busatta, edizioni if, 2008)
Riprendo dalla mailing list Diabolika: (Cinematografo.it/Adnkronos) - L'attore americano John Phillip Law, celebre per avere interpretato l'angelo cieco del film Barbarella accanto a Jane Fonda e Diabolik diretto da Mario Bava, è morto, martedì notte, nella sua casa di Los Angeles, all'età di 70 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall'ex moglie Shawn Ryan, senza tuttavia precisare le cause del decesso. Prima della consacrazione a Hollywood, Law ha fatto fortuna a Cinecittà. John Phillip Law è stato uno dei più versatili attori americani mai giunti in Italia, capace di interpretare e caratterizzare preti, assassini, industriali, angeli, soldati, esploratori. Ha recitato accanto a Alberto Sordi, Claudia Cardinale e Sophia Loren ed è stato diretto da grandi registi come Elia Kazan, Norman Jewison, George Pan Cosmatos, John Derek e Roger Corman. Nato ad Hollywood il 7 settembre 1937 (sua madre è l'attrice Phyllis Sallee), diplomato alla Hollywood High School, si iscrive all'università delle Hawaii, tentando di diventare uno psicologo, ma il richiamo del sangue è troppo forte, tanto che, dopo pochi mesi, si trasferisce alla Neighborhood Playhouse School di New York per studiare recitazione. Lawa riesce a diplomarsi con il massimo dei voti e per lui si schiudono le porte di Broadway: viene scritturato per Come on Strong di Garson Kanin (dove lavora con Carroll Baker), After the Fall di Arthur Miller e, addirittura come protagonista, a fianco di Faye Dunaway, in The Changeling, opera diretta Elia Kazan. Il cinema lo attira e le prime offerte arrivano dall'Italia prima ancora che da Hollywood. L'esordio di Law sul grande schermo è datato 1963, co-protagonista di Nino Manfredi nell'episodio di Alta infedeltà diretto da Franco Rossi; nel 1964 è ancora nel cast di Tre notti d'amore, altro film ad episodi, stavolta nei panni di un giovane frate che mira alle grazie di una splendida Catherine Spaak. Torna ad Hollywood, che gli riserva un'accoglienza trionfale, per girare Arrivano i russi, arrivano i russi, una spassosa commedia di Norman Jewison e qualche altro film, prima del suo anno magico, il 1967. Uno dei rari cult movie al di fuori di ogni considerazione artistica, realizzato appunto in quell'anno, è Barbarella (interpretata da Jane Fonda), di Roger Vadim. Il regista francese, insieme alla produzione guidata da Dino De Laurentiis, affida la parte dell'angelo cieco, Pygar, a John Philipp Law, parte che gli regala l'immortalità artistica. In aggiunta a ciò, Dino De Laurentiis pensa immediatamente a John Philipp Law per il Diabolik che sta per affidare a Mario Bava e, nonostante il clamoroso insuccesso commerciale e di critica avuto dal film, uscito nel 1968, se Law ha goduto di una popolarità invidiabile in tutto il mondo, lo deve anche alla parte dell'eroe negativo ideato dalle sorelle Giussani. In Italia partecipò anche al film Certo, certissimo... anzi probabile (1969) accanto a Claudia Cardinale, poi fece ritorno a Hollywood. L'attore americano ha partecipato a molti altri film, tra i quali Il barone rosso di Roger Corman, Polvere di stelle di Alberto Sordi, Cassandra Crossing di George Pan Cosmatos, la serie dei Thunder diretta da Larry Ludman alias Fabrizio De Angelis, Tarzan l'uomo scimmia di John Derek, Ghost Dog di Jim Jarmush. Complessivamente ha recitato in quasi 70 film, oltre a continue apparizioni televisive.
Omaggissimo dei Beastie Boys al film di Mario Bava nel video "Body Movin'"
L'Associazione Culturale e Artistica ComixComunity è lieta di annunciare la 2^ edizione del Premio Luciano Bottaro all'interno dell'evento "I Mestieri del Fumetto", che si terrà durante il Festival "Bondone, Officina della Natura e dell'Arte 2008".
Questa rassegna di Arte e Cultura si svolgerà a Monte Bondone (TN) dal 6 al 20 luglio 2008. Nella serata del 17 luglio, la nostra Associazione presenterà quindi il "Premio Luciano Bottaro - I Mestieri del Fumetto 2008". Ecco gli ospiti di questa edizione:
Gianfranco Goria (Sceneggiatura) Giorgio Cavazzano (Matite) Massimo Bonfatti (Inchiostrazione) Davide Barzi (Responsabile di redazione)(no, non era rosso nella presentazione originale, sono io che sono un egomaniaco) Cesare Buffagni (Colori computer) Diego Ceresa (Lettering) Alberto Becattini (Critica e saggistica) Donatella Barbieri (Restauro) Carlo Meschiari (Vendita) Chiara Mognetti (Nuovi modi di fare Fumetto) Silvio Costa (Collezionismo)
Lo staff di ComixComunity.Immagine della conferenza stampa di presentazione dell'evento. A destra vediamo Massimo Bonfatti.Un disegno realizzato in diretta da Bonfa nazionale.
"A me in montagna Mi prende la voglia di andare al mare. Mi butto dal monte, Tu sorridi, io m’angoscio. Io e te nell’eremo. Sono scettico: Il decoder lì non va".
(Elio e le storie tese, Ignudi tra i nudisti, dall'album Studentessi, 2008)
E' in edicola G Baby n° 5. Contiene la tavola autoconclusiva di Svicolone "Pecore", a cui tengo particolarmente perché è stata la prima che ho scritto per la testata, addì 15 giugno 2006.
Con Oskar il rapporto lavorativo dura da una vita, quasi quindici anni. Oddìo, se "lavorativo" prevede anche una remunerazione, gli anni sono un po' meno...
Eppure stavolta Oskar mi ha stupito. Per la prima (ma temo anche ultima) volta, mi ha chiesto qualcosa che mai prima d'ora. Lo riporto testuale, ancora incredulo: "incredibile per la prima volta nella storia, ti chiedo io di ALLUNGARE un po' il testo. Direi che il capellone deve essere più prolisso nel suo monologo dove illustra le motivazioni della sua scelta di vita. Insomma deve veramente sembrare una scelta decisiva della sua vita...sfoga pure la tua capacità linguistica (fai come i politici...molte parole ma per non dire nulla). Poi girala da tradurre. Io comincio a disegnarla e aspetto il testo in francese."
Quindi, se un giorno vi capiterà tra le mani l'albo in questione (progetto al momento top secret) e vi troverete una tavola ESAGERATAMENTE PROLISSA... E' COLPA SUA!
In anteprima assoluta, vi mostro una vignetta. Che tanto nell'albo non comparirà.